Nell’ambito dei ns. cantieri, ci occupiamo anche di movimento terra ed escavazione.

Ci occupiamo della realizzazione di varie opere in cemento armato, quali:
– cordoli di collegamento teste pali / micropali
– costruzioni per civile abitazione

Viene eseguita utilizzando un’attrezzatura con telecamera, con cui è possibile effettuare una vera e propria diagnosi delle condizioni interne di tubazione, prevenendo ed individuando eventuali danni.

La Geotermia è l’energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore. Si tratta di una fonte di energia INESAURIBILE, costantemente disponibile e soprattutto RINNOVABILE.Si basa sulla produzione di calore naturale della Terra alimentata dall’energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare di elementi radioattivi quali l’uranio il tonio e il potassio , contenuti naturalmente all’interno della terra.

La ns. azienda, esegue la perforazione, provvede alla fornitura e posa in opera della sonda geotermica, alla cementazione del foro e al collaudo delle sonde iniettando acqua.

Consiste nella realizzazione di un foro.
Durante la perforazione saranno ricostruite, per quanto possibile, le successioni stratigrafiche che permettono di analizzare il suolo in profondità per la valutazione delle sue caratteristiche geologiche e geotecniche.

Trattasi di pozzo di limitata profondità eseguito con benne cilindriche a rotazione a secco.
Eseguita la perforazione si provvederà alla fornitura e posa in opera, all’interno del foro di anelli in cemento. Viene denominato anche pozzo a cisterna perchè all’interno di esso si deposita l’acqua superficiale tramite infiltrazione dal terreno, quindi valido anche quando non troviamo una falda acquifera con ingenti quantità di acqua.

Un operazione molto importante per garantire acqua pulita, vita più lunga alle pompe, alla tubazione e quindi una buona funzionalità del pozzo, è quella di eseguire la pulitura del pozzo, che eseguiamo, con il sistema air-lift, trasportando fuori tutti i detriti depositati sul fondo del pozzo.

A seconda della situazione geolitologica delle aree, della profondità della falda e della accessibilità dei luoghi possono essere utilizzate diverse metodologie di perforazione per pozzi artesiani quali:
– perforazione con il metodo a rotopercussione ad aria
– perforazione a rotazione con circolazione diretta dei i fanghi
– perforazione a rotazione a circolazione Inversa dei fluidi

Eseguita la perforazione si provvederà alla fornitura e posa in opera, all’interno del foro, della tubazione di rivestimento definitiva in PVC completa di filtri del tipo “microfessurati” da ricavare dal tubo stesso oppure in Acciao completa di filtri del tipo Jonsohn o del tipo a ponte, installati in corrispondenza delle falde acquifere interessate alla captazione idrica. A tubaggio avvenuto si provvederà alla saturazione dell’intercapedine che si è formata tra la parete del perforo e la tubazione di rivestimento definitiva mediante apposito ghiaietto selezionato e calibrato di adeguata granulometria (drenaggio)

Dopo le operazioni di drenaggio si provvederà allo spurgo del pozzo che avrà la funzione di asportare totalmente le sostanze residue della lavorazione ancora in sospensione, di assestare il dreno artificiale, e di avviare il flusso idrico, inoltre saranno eseguiti i tamponi con compact per il completo isolamento delle falde idriche.
La parte superficiale del perforo sarà impermeabilizzata mediante cementazione, in conformità a quanto previsto dalle vigenti disposizione legislativo.
Eseguiamo anche le prove di portata, che sono molto importanti per stabilire quanti litri di acqua al minuto riesce a trasportare la falda acquifera.
E’ il pozzo ideale per chi deve prelevare ingenti quantità di acqua.

Sono uno strumento versatile snello ed economico per risolvere i problemi di consolidamento di muri di sostegno, moli, bacini, gallerie spallamenti di dighe e ponti, terreni franosi. sono strutture costituite da trefoli in acciaio armonico o barre a filettatura continua che permettono di applicare, mediante appositi martinetti idraulici agenti su di un’opportuna testata di ancoraggio, una determinata tensione ad un manufatto o ad una struttura similare. I tiranti sono costituiti da una parte di ancoraggio (bulbo) ed una parte libera e vengono posti in opera all’interno di un perforo sub-orizzontale ad inclinazione variabile (a seconda del progetto) che viene poi riempito con boiacca di cemento.

In alcuni casi, dettati soprattutto dal tipo di terreno di ancoraggio, può essere utilizzato un tubo con valvole di non ritorno per iniezioni secondarie di cemento. In base alla tipologia di tirante (provvisorio o definitivo) possono essere forniti e messi in opera opportuni cappelli di protezione della testata di ancoraggio, per evitare la corrosione dei morsetti.

Tra le principali funzioni dei tiranti vi sono:
– ancorare al terreno in profondità strutture di contenimento quali muri di sostegno, diaframmi, berlinesi,
– trasferire in profondità forze di trazione agenti in fondazione, contrastare la sottospinta idraulica agente al di sotto di strutture realizzate sotto falda
– assicurare la stabilità di opere poste su pendii instabili, migliorare la stabilità di pendii e scarpate, precomprimere ammassi rocciosi o strutture in calcestruzzo massicce.

I micropali rappresentano una delle tecniche più versatili ed utilizzate nel settore delle fondazioni speciali di dimensioni comprese tra 90 ed 300 mm di diametro e lunghezze variabili da 2 fino a 50 metri, Consistono nella realizzazione di un foro con sistema a rotazione o roto-percussione. Successivamente viene inserito un’armatura in acciaio e nel riempimento della cavità con malta cementizia. In alcuni casi particolari (che dipendono soprattutto dal tipo di terreno), l’armatura in acciaio può essere provvista di valvole di non ritorno, per la realizzazione di un’iniezione secondaria (micropalo valvolato) che migliora notevolmente la capacità portante del micropalo stesso.
Se necessario, ove si presentino fenomeni di sgrattamento, frana o cedimenti delle pareti del foro, può essere utilizzato un rivestimento continuo del foro, oppure di opportuni additivi di perforazione per la stabilizzazione delle pareti del foro.

I micropali possono essere utilizzati per:
– Fondazione di nuovi edifici (sia civili che industriali) o di strutture di vario genere (ponti, porti, moli, ecc.)
– Consolidamento di edifici o strutture esistenti (muri, fondazioni, ecc.)
– Protezione di fronti di scavo (paratie di micropali)
– Consolidamento di frane o movimenti superficiali del terreno

Il palo ad elica continua è un palo trivellato con asporto parziale del terreno, in quanto la perforazione è ottenuta con una grossa elica continua che presenta un’anima pari a metà del diametro totale dell’elica stessa.
La perforazione è eseguita a rotazione e viene gettato con calcestruzzo a pressione controllata eseguito, grazie all’elica continua, senza l’ausilio della bentonite. L’utensile di perforazione è costituito da una conclea continua di lunghezza equivalente allo scavo da effettuare collegata ad una testa di rotazione. Raggiunta la quota di progetto, attraverso il tubo centrale della conclea viene iniettato dal basso il calcestruzzo in pressione (sistema C.F.A.) con il contemporaneo sollevamento della stessa.

La pressione è controllata. In questo modo viene incrementata l’aderenza laterale palo terreno. Tale operazione prosegue fino alla quota del p.c. Ad operazione completata viene collocata la gabbia di armatura metallica.

L’esecuzione di pali trivellati ad elica continua con sistema C.F.A. permette:
una maggiore agibilità all’interno del cantiere in fase di allestimento dello stesso e i relativi spostamenti;
minori costi di trasporto alla discarica dei materiali di risulta;
permette l’esecuzione dei pali senza l’ausilio dei fanghi bentonitici, polimeri e tubi forma di rivestimento;

Dobbiamo però considerare alcune limitazioni:
– Non è possibile eseguire la perforazione a vuoto per cui il getto del calcestruzzo deve proseguire fino a piano di lavoro soggetto quindi a scapitozzatura e ripulitura del palo;
– Il calcestruzzo deve essere classe 300 di fluidità > S5 e/o SCC e con granulometria degli inerti 10/15 mm max con eventuale uso di additivo superfluidificante in quantità da definire in fase iniziale di lavorazione;
– La gabbia di armatura deve essere molto rigida ottenuta mediante staffe d’arrigidimento e la saldatura della spirale ai ferri longitudinali per poterla inserire correttamente a fine palo;
– La gabbia, ben saldata, deve essere di diametro inferiore rispetto a quello del palo di cm. 10/12;
– L’estremità della gabbia deve essere rastremata verso l’interno (a imbuto);
– Il diametro della gabbia con copriferro > a 10 cm.

II palo trivellato rappresenta una delle tecniche più utilizzate per la realizzazione di strutture portanti ad alta capacità. Tale tecnica consiste nella realizzazione di un foro di diametro elevato da 300 mm a oltre 1.500 mm, formato mediante perforazione, utilizzando attrezzature a rotazione o rotopercussione o mediante scavo utilizzando attrezzature equipaggiate con benna mordente a sezione circolare. Durante la perforazione ove si presentino fenomeni di sgrattamento, frana o cedimenti delle pareti del foro, viene utilizzato un rivestimento continuo del foro, oppure di opportuni additivi di perforazione per la stabilizzazione delle pareti del foro. Completata la perforazione, si procede alla messa in opera della armatura metallica costituita da “gabbie” circolari preassemblate in stabilimento e successivamente al getto del cls e all’eventuale estrazione del tubo di rivestimento.

I pali possono essere utilizzati per:
– Fondazione di nuovi edifici (sia civili che industriali) o di strutture di vario genere (ponti, porti, moli, ecc.)
– Consolidamento di edifici o strutture esistenti (muri, fondazioni, ecc.)
– Protezione di fronti di scavo (paratie di micropali)
– Consolidamento di frane o movimenti superficiali del terreno